Coro Lirico “Giuseppe Verdi” Bolzano – OdV via Palermo, 87 – 39100 Bolzano – via S. Vigilio, 14 – 39012 Merano c.f.: 940 833 80 215 – iban: IT08 C060 4511 6010 0000 5003 586 www.liricoverdibz.it – mail: coro@lirico.bz.it – pec: lirico.bz@pec.it segreteria: 329 98 07 309

ELENCO ARGOMENTI :

0.1 I NOSTRI FINANZIATORI

0.2 TRASPARENZA

0.3 EVENTI 2024

0.4 IL REPERTORIO

0.5 COLLABORATORI ARTISTICI

0.6 CHI SIAMO

0.7 I SOCI CORISTI

0.8 LA NOSTRA STORIA

0.9 PERCHE’ LA LIRICA?

10 LE DONNE NELLA LIRICA

0.1 I NOSTRI FINANZIATORI

0.2 TRASPARENZA : Finanziamenti pubblici 2023

0.3 EVENTI 2024

0.4 REPERTORIO

OPERE COMPLETE:

Giuseppe Verdi:        Luisa Miller

Il Trovatore

                                   La Traviata

Vincenzo Bellini:      La Sonnambula

Gaetano Donizetti:  Don Pasquale

L’Elisir d’Amore

Giacomo Puccini:    Turandot

Madama Butterfly

Pietro Mascagni:  Cavalleria Rusticana

Claudio Vadagnini:  Conturina

                                   Aneta

BRANI SINGOLI:

Giuseppe Verdi:

Oberto, Conte di S. Bonifacio: “Di vermiglia, amabil luce”

Nabucco: “Va pensiero”

I Lombardi alla Prima Crociata: “O Signore dal tetto natio”, Gerusalem”

I Due Foscari: “Tace il vento, queta è l’onda”

Macbeth: “Che faceste, dite su”, “S’allontanarono”, “Patria oppressa”, “Inno di vittoria”

Aida: “Gloria all’Egitto”

Giacomo Puccini:

Tosca: “Tre sbirri, una carrozza”

Edgard: “Qual voce lontana”

La Rondine: “Che vuol dire”

Gioacchino Rossini:

Semiramide: “Belo si celebri”

Mosè: “Dal tuo stellato soglio”

Vincenzo Bellini:

Norma: “Casta Diva”, “Guerra, guerra”

Gaetano Donizetti:

La favorita: “Bell’alba foriera”

Lucia di Lammermoor “Per te d’immenso giubilo”

Richard Wagner:

Olandese volante: “Summ und brumm”

Carlo Lombardo:

Il paese dei campanelli: “La canzone del latte”, “Canta, il cuore è in festa”

“La duchessa del bar tabarin”

BRANI SACRI:

Gregoriano: “Ave maris stella”,

Messa degli angeli: “Kyrie”, “Gloria”, “Sanctus”, “Agnus Dei

0.5 COLLABORATORI ARTISTICI

Il responsabile artistico: maestro Claudio Vadagnini Nato a Trento, classe 1974, è maestro concertatore e direttore. Diplomatosi brillantemente in Pianoforte, Composizione, Direzione d’Orchestra, Didattica della Musica e Direzione d’Opera Lirica nei Conservatori di Trento, Milano, Bolzano e presso l’Accademia di Bologna, ha all’attivo concerti come pianista e maestro collaboratore.

Ha diretto più di cinquecento concerti corali, con il Coro Paganella, i Cantori di Seregnano, il Coro Monte Bondone, il Coro Lirico G. Verdi di Bolzano ed i Musici Cantori di Trento; sette incisioni, svariate produzioni operistiche e concerti orchestrali. E’ autore dell’opera ladina “Conturina” su libretto di Fabio Chiocchetti e di brani con diffusione a livello internazionale. Come maestro concertatore e direttore ha diretto diverse orchestre in 32 rappresentazioni operistiche nei teatri di Trentino-Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Liguria, Friuli e Svizzera.

Maestro collaboratore il pianista prof. Luca Schinai Luca Schinai è nato a Bolzano dove si è diplomato con il massimo dei voti presso il Conservatorio “C. Monteverdi” sotto la guida di Lydia Conter. Risulta vincitore di una borsa di studio del Ministero degli Esteri Italiano che gli consente di conseguire un ulteriore diploma presso “Akademie Muzicky Umeni” di Praga. Ha seguito corsi di perfezionamento con Boris Bloch, Oxana Jablonskaja, Aquielles delle Vigne, Mario Conter, Edith Fisher, Jan Panenka. Risulta inoltre vincitore di diversi concorsi pianistici come solista e in duo pianistico, tra i quali: Albenga, Gussago, Lamporecchio, Osimo, Salsomaggiore. Ha collaborato con il Gran Teatro la Fenice di Venezia, con l’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, con il Teatro Verdi di Bolzano, con l’Orchestra Rossini di Pesaro, ecc. Ha al suo attivo centinaia di concerti in ambito solistico e cameristico e partecipazioni in qualità di maestro collaboratore a numerosi allestimenti operistici, di musical, operette, spettacoli teatrali e numerosi corsi di perfezionamento sia in Italia che all’estero (Austria, Belgio, Slovacchia, Repubblica Ceca, Finlandia, Grecia, Germania). Ha al suo attivo registrazioni per la Rai, e svariate registrazioni di cd (Canti dai lager, Fratello Sole sorella Luna, Nelle mani della sorte ecc.) Dal 1996 é titolare di una cattedra di pianoforte presso la Scuola di Musica Vivaldi di Bolzano.

SOLISTI COLLABORATORI

Victoria Burneo Sanchez – soprano Nata a Loja-Ecuador si è diplomata con il massimo dei voti presso il Conservatorio di Musica Salvador Bustamante Celi, conseguendo poi la laurea con lode in Educazione Musicale presso l´ Università Nazionale di Loja.

 Vincitrice di una borsa di studio per Canto Lirico in Italia ha conseguito brillantemente la laurea di secondo livello presso il Conservatorio di Bolzano.

Soprano Solista nelle più importanti orchestre ecuadoriane con cui ha svolto numerosissimi concerti e tournée in Sudamerica.

Da quando è in Europa oltre a svariati concerti ha cantato come solista nelle opere: Il filosofo di campagna, Elisir d’amore, Suor Angelica, Il Barbiere di Siviglia, L’occasione fa il ladro, Don Giovanni, la Traviata, il Trovatore, Madama Butterfly, Don Pasquale, Turandot, Cavalleria Rusticana, L’Elisir d’Amore, Aneta e nel musical Wicked.

Walter Franceschini – baritono Nato a Trento, ha studiato canto a Bolzano con Vito Maria Brunetti. Ha vinto i concorsi lirici internazionali: Val di Sole  di Trento nel  2004, presieduto dal M° Bruno Dal Monte, Città di Merano nel 2007 presieduto da Katia Ricciarelli, e  Giovanni Battista Velluti di Venezia nel  2007, presieduto da Magda Olivero. Ha inciso per la Live Recording la prima esecuzione assoluta del “Requiem for the President” scritto da Antonio Busellato, in memoriam di John Fitzgerald Kennedy, eseguito nel duomo di Bolzano e arie di Bellini e Tosti a Radio Vaticana, accompagnato al pianoforte dal Maestro Giovanni Velluti. Ha cantato nelle opere: Traviata, Bohème, Elisir d’amore, La Cenerentola, Ariadne auf Naxsos, Cavalleria Rusticana, Carmina Burana, Turandot, Aida” e nel Te Deum e Requiem di Dvoràk, Stabat Mater di Haydn, e nel Te Deum di Charpentier. Ha collaborato con i maestri: Barchi, Fasciolo, Fagen, Bisanti, De Nadai, von Dohnàny, Sgrò e con i registi: Curran, Zennaro, Petris, Brockhaus, Bellotto, Rubboli. Si è esibito nei teatri di Vicenza, Bolzano, Lucca, Bergamo, Udine, Pordenone, Bologna, Praga, Râmnicu Vâlcea (Romania), Hull (UK), Rovigo, Trento. Al Cenacolo Francescano Walter Franceschini ha interpretato Giorgio Germont nella Traviata di Verdi, nell’ottobre del 2009.  

ORCHESTRA AURONA

Fiore all’occhiello dell’Associazione è l’orchestra omonima, che, a formazione variabile, è finalizzata a integrare stabilmente l’offerta culturale territoriale attingendo al repertorio esecutivo tradizionale ma anche proponendo programmi innovativi con musiche originali. Nel corso degli anni l’orchestra ha affinato le capacità interpretative sotto la guida del primo violino Marcello Defant e del direttore Claudio Vadagnini raggiungendo un ottimo affiatamento e livello esecutivo specialmente nel repertorio operistico.

Responsabile dell’orchestra è Michael Isac Girardi

0.6 CHI SIAMO

CORO LIRICO GIUSEPPE VERDI DI BOLZANO:

associazione di volontariato, aderente alla Federazione Cori dell’Alto Adige e dal 2023 iscritto all’Albo degli associati del RUNTS nazionale quale OdV, è formata da appassionati della grande musica operistica, che hanno scelto come scopo statutario: “la promozione, diffusione e conservazione del patrimonio della musica corale con particolare attenzione alla musica lirica dell’800-‘900 italiana”.

Il Coro è nato il 12/10/1989, anno in cui la prof.ssa Anita Degano fondò il “Coro Lirico Gretry” in occasione della messa in scena e registrazione dell’opera “Richard Coeur de Lion” di André-Ernest-Modeste Grétry. In tredici anni di attività, la direttrice, il pianista prof. Luca Schinai e diversi coristi che cantano tuttora nel Coro, hanno lavorato e contribuito alla divulgazione dell’opera lirica e dell’operetta, che a Bolzano erano quasi sconosciute.

Il Maestro Sergio Maccagnan subentrò nel 2003; fu con lui che il nome cambiò in “Corale Cittadina Giuseppe Verdi”. In quattro anni di eccellente lavoro, il direttore portò il coro ad esibirsi in numerosi concerti, i cui programmi comprendevano brani operistici, canti liturgici e popolari.

La nuova denominazione “Coro Lirico Giuseppe Verdi di Bolzano” deriva dalla scelta di studiare ed eseguire esclusivamente musica tratta dal grande repertorio operistico, allorchè il maestro Claudio Vadagnini nel 2007 ha assunto le redini del Coro, con la stretta collaborazione del pianista prof. Luca Schinai.

Gli autori più frequentati, oltre a Verdi, sono: Puccini, Rossini, Bellini, Donizetti, Mascagni, Wagner.

In più di 20 anni di attività, grazie al costante contributo finanziario degli Uffici Cultura della Provincia Autonoma di Bolzano, dei Comuni di Bolzano e di Merano, della Regione Trentino-Alto Adige e della Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, si può appurare con soddisfazione di aver tracciato un percorso di attività in campo musicale in costante sviluppo.

Centinaia di concerti sono stati offerti alla popolazione a titolo gratuito e moltissime sono state le opere complete messe in scena grazie al forte appoggio dell’Orchestra “Aurona” di Moena, del Coro EstroLirica di Trento, la regia di EstroTeatro di Villazzano e di molti giovani cantanti solisti, sia professionisti che emergenti, del nostro territorio. Le presentazioni aiutano lo spettatore a calarsi nella situazione storica e psicologica del brano presentato.

A tutt’oggi 350 sono stati gli eventi presentati dal Coro Lirico Verdi, non solo nelle Provincie di Bolzano e Trento, ma anche nel Veneto, in Emilia, in Sicilia ed in Germania.

E’ così che il Coro Lirico “Giuseppe Verdi” è divenuto l’unica realtà associativa non professionale della regione Trentino-Alto Adige, che si presenti in modo continuativo, proponendo un repertorio esclusivamente operistico.

LA PREPARAZIONE

La premessa è una costante e puntigliosa preparazione di base, la memorizzazione dei brani lirici, il perfezionamento tecnico dell’emissione della voce. Questa parte della preparazione dei coristi è sostenuta da un team di professionisti, che dedica allo scopo un minimo di 4 ore alla settimana nel corso di tutto l’anno. L’attività operistica, infatti, non subisce interruzioni: in primavera-estate all’aperto, in autunno-inverno in teatro e sale da concerto.

Altre possibilità di perfezionamento derivano da corsi supplementari di storia della musica, solfeggio e lettura degli spartiti, da lezioni lunghe in sale o in teatro nei fine settimana, per la messa a punto delle coreografie e lezioni base di recitazione e di sperimentazione sotto la guida di un regista professionista.

I RISULTATI

La soddisfazione più evidente proviene dal pubblico plaudente dei teatri, sempre gremiti, dai complimenti degli organizzatori; ancora maggiore quando il plauso giunge inaspettatamente da interventi di esperti, che casualmente partecipano a una rappresentazione e che convalidano le nostre scelte o ci fanno riflettere sugli aspetti critici da tenere in considerazione per migliorare.

Uno degli esempi: ci viene segnalato un intervento del redattore Nicola Ghirotto sul numero di dicembre 2017 della rivista “Alive Operattivamente” di Verona. Il critico musicale, che aveva assistito a Villazzano alla rappresentazione dell’opera “Turandot”, a pag 8 fa un intervento sul tema “Cultura, opera, giovani…”, interrogandosi su “Cosa vuol dire realmente diffondere cultura nel territorio?”.

Riferisce che è stato colpito dall’esperienza vissuta per “… la presa sul territorio, la diffusione della lirica nel borgo, luogo dove grandi e piccoli apprendono nozioni musicali, teatrali, operistiche… il ragazzo assieme all’anziano, le famiglie e le diverse generazioni si sono unite nell’abbraccio operistico…” Poche righe, che dall’esterno sottolineano gli obiettivi che il Coro Verdi si è sempre posto: diffusione di cultura con il coinvolgimento, la crescita e la valorizzazione della comunità.

Altre mail ricevute, sempre da esperti esterni che hanno assistito in tempi e luoghi diversi a spettacoli da noi messi in scena, ci hanno però anche hanno fatto riflettere sui punti di debolezza della nostra organizzazione. Una spettatrice attenta scrive: “… sabato sera io e mio marito abbiamo assistito a Bolzano allo spettacolo “Aneta” (opera del nostro maestro Claudio Vadagnini su libretto di Fabio Chiocchetti) … ho condensato le mie emozioni in poche righe. Se avessi qualche “potere” vi proporrei presso qualche ente culturale italiano di spessore, perchè l’opera merita di essere conosciuta e apprezzata da un pubblico più vasto… Spero che riusciate ad aprire qualche porta “giusta”, che sappia riconoscere il vostro impegno e la vostra creazione…”. Ha sottolineato il lato debole delle Associazioni Culturali di Volontariato: nonostante i risultati e l’impegno grandissimo profuso, con molta fatica si ottiene il sostegno di sponsor ed enti culturali importanti, fattore indispensabile per allargare le iniziative in ambiti più ampi di pubblico e di territorio.

Obiettivi e strategie

Il percorso da affrontare per consolidare maggiormente tutta la struttura produttiva e organizzativa, del Coro Lirico G. Verdi Bolzano, è certamente quello di poter disporre di risorse adeguate a migliorare e diversificare la preparazione dei coristi, pervenendo ad un affinamento costante e continuo, che li renda in grado di affrontare progetti a livello artistico sempre più elevato ed impegnativo.

Ciò richiede, a tutti i partecipanti, di mettere a disposizione tempo per l’approfondimento e la preparazione anche con incontri collettivi, cercando di traghettare il pubblico dalla competenza comune basata sul “codice popolare” alla competenza esperta con semplici accenni al “codice colto”: un obiettivo formativo necessario, se indirizzato ad un pubblico giovanile, che sempre più numeroso interviene ai nostri spettacoli.

Pensiamo che per attirare il giovane pubblico altoatesino di lingua italiana e non, si debba passare assolutamente attraverso gli insegnanti e con loro indirizzare i giovani alla musica impropriamente definita “colta”.

L’impegno maggiore, che si cerca di perseguire sistematicamente in ogni intervento, riguarda la formazione del pubblico. Gli interventi sperimentati in questo campo ci incoraggiano a proseguire con una scelta, che riteniamo significativa: una guida all’ascolto consapevole, sviluppando un percorso di “semiosi cosciente”.

Quindi ad ogni concerto, verrà fornita una presentazione specifica, che conduca gli ascoltatori a seguire non solamente l’evoluzione del linguaggio musicale utilizzato dai compositori, sempre più elaborato e complesso, ma anche di riflettere sugli aspetti semantici della comunicazione musicale, aspetti che spesso hanno sollevato dibattiti ed accese discussioni fra musicisti, interpreti, musicologi, critici musicali e appassionati ascoltatori. Forte della sua esperienza il Coro Lirico G. Verdi Bolzano, guarda avanti, senza farsi scoraggiare e mostra il proprio entusiasmo in ogni occasione. Sicuramente si sente in grado di affrontare progetti di maggior respiro e di più lunga durata, per perseguire sempre meglio lo scopo statutario di conservare, ma soprattutto di diffondere, il grande tesoro della musica operistica italiana.

ATTO COSTITUTIVO

ATTO COSTITUTIVO 2003

L’anno 2003 ( duemilatre ) il giorno 2 ( due ) del mese di gennaio, si conviene e si stipula quanto segue :

Tra i signori:

Bia Adriana, Bresadola Luciano, Cristelli Anna, Dalla Serra Mariella, Ferraro Graziella, Fiorenza Antonio, Lucchi Carla, Maccagnan Sergio, Marsich Donato, Mignoli Filiberto, Minisini Sonya, Moretto Mario, Pallanch Giuseppina, Parisen Toldin Maria, Ramazzotto Gabriella, Serena Paolo, Uvietta Diego, Veronese Luisa, von Webern Emma, vov Webern Natalia.

È costituita la

“ CORALE CITTADINA G. VERDI DI BOLZANO “

con sede in via Resia 85/25.

L’ Associazione è apolitica e non ha scopi di lucro. Essa ha per finalità lo sviluppo, la diffusione e la conservazione del patrimonio della musica lirica corale, con particolare attenzione alla musica italiana dell’ 800 e del 900.

A tale scopo l’Associazione potrà esercitare e porre in essere ogni altra iniziativa utile al raggiungimento degli scopi sociali.

Conformemente alle finalità ricreative dell’Associazione, nei locali sociali, potrà essere attivato posto di ristoro riservato esclusivamente ai soli soci.

L’Associazione esplicitamente accetta e applica statuto e regolamenti e quanto deliberato dai competenti organi della Federazione o Enti ) a cui delibererà di aderire.

L’Associazione è retta dallo statuto composto da 26 articoli che si allega al presente sotto la lettera “A” perché ne costituisca parte integrante ed essenziale.

SEGUONO LE FIRME DEI SOCI FONDATORI.

Bia Adriana, Bresadola Luciano, Cristelli Anna, Dalla Serra Mariella, Ferraro Graziella, Fiorenza Antonio, Lucchi Carla, Marsich Donato, Maccagnan Sergio, Mignoli Filiberto, Minisini Sonya, Moretto Mario, Pallanch Giuseppina, Parisen Toldin Maria, Ramazzotto Gabriella, Serena Paolo, Simini Albano, Sovilla Margherita, Uvietta Diego, Veronese Luisa, von Webern Emma, von Webern Natalia.

( firme e codici fiscali autografi agli atti dell’Associazione )

i Soci fondatori, costituenti il primo nucleo di soci effettivi, riuniti in assemblea il giorno 3 ( tre ) aprile 2003 ( duemilatre ) hanno eletto il Consiglio Direttivo dell’ Associazione

CORALE CITTADINA G. VERDI I BOLZANO”

per i primi 4 anni nelle persone dei signori:

Bia Adriana, Bresadola Luciano, Dalla Serra Mariella, Folgeraiter Rosetta, Moretto Mario, Serena Paolo, Uvietta Diego, Varolo Vittorio, Zuretti Galvan Marta e Zurla Ivo.

I consiglieri eletti, nella seduta del 7 ( sette ) aprile 2003 ( duemilatre ) hanno eletto:

Varolo Vittorio Bia Adriana Serena Paolo Moretto Mario

presidentevice presidente segretarioarchivista / conservatore

Dalla Serra Mariella

Uvietta Diego

Zurla Ivo

Zuretti Galvan Marta

Folgeraiter Rosetta

Bresadola Luciano

segretario con funzioni di tesoriere verbalistaconsigliere / consulente fiscale consigliere con rapporti con la stampa consigliere

consigliere

Tutti gli eletti accettano la nomina dichiarando di non trovarsi in

nessuna delle cause di ineleggibilità previste dalla legge.

Il presidente viene autorizzato a compiere tutte le pratiche necessarie. Tutti gli effetti del presente atto decorrono da oggi 07 ( sette ) aprile 2003. Atto registrato in data 12.05.2003 Ufficio Territoriale Bolzano n°03888 serie 3 ep51

ATTO COSTITUTIVO variazione 2011

L’ anno 2011 (duemila undici) il giorno 25 (venticinque) del mese di Maggio, si conviene e stipula quanto segue:

Per volontà dei 46 soci presenti all’ Assemblea, tra cui i signori :

Varolo Vittorio, Albarello Renzo, Cristelli Anna, Bresadola Luciano, Dalla Serra Mariella, Da Molin Claudio, Lucchi Carla, Mignolli Filiberto, Pallanch Giuseppina, Parisen Toldin Maria, Omerzzolli Franca, Sovilla Margherita, Placchi Maria Grazia, Padovan Ivano, Woerndle Adriano, Gelmi Yvonne, Rossin Attilio, Bosa Marco, Ebner Gerda, Tomelleri Franco, Wieser Renzo, Bonardini Silvana.

Di modificare l’intestazione dell’Associazione

Corale Cittadina Giuseppe Verdi di Bolzano “ dandole il nuovo nome di

Coro Lirico “ GIUSEPPE VERDI “ Bolzano “,

con sede in Viale Europa, 156/49 – 39100 Bolzano,

mantenendo comunque inalterate le finalità istituzionali e tutte le caratteristiche fiscali e burocratiche.

L’ Associazione è apolitica e non ha scopo di lucro.

Essa ha per finalità lo sviluppo, la diffusione e la conservazione del patrimonio della musica lirica corale, con particolare attenzione alla musica italiana del 800 e del 900.

A tale scopo l’ Associazione potrà esercitare e porre in essere ogni altra iniziativa utile al raggiungimento degli scopi sociali.

Conformemente alle finalità ricreative dell’ Associazione, nei locali sociali, potrà essere attivato un posto di ristoro riservato esclusivamente ai Soci.

L’Associazione esplicitamente accetta ed applica statuto e regolamento e quanto deliberato dai competenti organi della Federazione (o Enti) a cui delibererà di aderire.

L’ Associazione è retta dallo Statuto composto da 26 articoli, che si allega al presente sotto la lettera “A” perché ne costituisca parte integrante ed essenziale.

Seguono le firme dei soci fondatori :

Cristelli Anna , Dalla Serra Mariella , Lucchi Carla , Pallanch Giuseppina , Omezzolli Franca , Placchi Maria Grazia , woerndle Adriano , Rossin Attilio , Ebner Gerda , Wieser Renzo , Bresadola Luciano , Da Molin Claudio , Mignolli Filiberto , Parisen Toldin Maria , Sovilla Margherita , Padovan Ivano , Gelmi Yvonne , Bosa Marco , Tomelleri Franco , Bonandini Silvana .

I soci fondatori, costituenti il primo nucleo di Soci effettivi, riuniti in assemblea il giorno 25 Maggio 2011, hanno eletto il Consiglio Direttivo dell’ Associazione “ Coro Lirico “GIUSEPPE VERDI” Bolzano “ per i prossimi 4 anni nelle persone di :

Varolo Vittorio Presidente Albarello Renzo Vicepresidente

Placchi Maria Grazia Bonardini Silvana Wiser Renzo Padovan Ivano

Dalla Serra Mariella Tomelleri FrancoDa Molin Claudio Bosa Marco

Gelmi Yvonne

SegretariaConsigliereResponsabile trasferimenti Responsabile attrezzatura Registro volontariato

Gestore sito internet Referente Soci di Merano ConsigliereConsigliere

Tutti gli eletti accettano la nomina, dichiarando di non trovarsi in nessuna delle cause di ineleggibilità previste dalla Legge.

Il Presidente viene autorizzato a compiere le pratiche necessarie. Tutti gli effetti del presente atto decorrono da oggi, 25 Maggio 2011.

Atto registrato in data 26.08.2011Ufficio Territoriale Bolzano n° 7172 ep51

STATUTO

“CORO LIRICO GIUSEPPE VERDI – BOLZANO ODV”

(Presidente eletto dall’Assemblea)

Art.1 – Denominazione-sede-durata

1. Ai sensi del Decreto legislativo 117 del 2017, (da qui in avanti indicato come “Codice del Terzo settore”), e delle norme del Codice civile in tema di associazioni, è costituita l’Associazione non riconosciuta denominata “Coro Lirico Giuseppe Verdi – Bolzano”, di seguito indicata anche come “Associazione”.

2. L’Associazione ha sede legale nel Comune di Bolzano. L’eventuale variazione della sede legale nell’ambito del Comune di Bolzano non comporta modifica statutaria, salvo apposita delibera del Consiglio Direttivo e successiva comunicazione agli uffici competenti.

3. Essa opera prevalentemente nel territorio della provincia di Bolzano e Trento, ma intende operare anche in territorio nazionale e internazionale.

4. L’Associazione potrà istituire sezioni o sedi secondarie.

5. L’Associazione ha durata illimitata.

Art.2 – Utilizzo nella denominazione dell’acronimo “ODV” o dell’indicazione di “organizzazione di volontariato”

1. A decorrere dall’avvenuta istituzione del Registro unico nazionale del Terzo settore (RUNTS), e ad avvenuta iscrizione dell’Associazione nell’apposita sezione di questo, l’acronimo “ODV” o l’indicazione di “organizzazione di volontariato” dovranno essere inseriti nella denominazione sociale. Dal momento dell’iscrizione nel RUNTS, la denominazione dell’Associazione diventerà quindi “Coro Lirico Giuseppe Verdi – Bolzano ODV” oppure “Coro Lirico Giuseppe Verdi – Bolzano – organizzazione di volontariato”.

2. L’Associazione dovrà da quel momento utilizzare l’indicazione di “organizzazione di volontariato” o l’acronimo “ODV” negli atti, nella corrispondenza e nelle comunicazioni al pubblico.

3. Fino all’istituzione del Registro unico nazionale del Terzo settore (RUNTS), l’acronimo “ODV” o l’indicazione di “organizzazione di volontariato” potranno comunque essere inseriti nella denominazione sociale qualora l’Associazione risulti iscritta come organizzazione di volontariato ai sensi della Legge 266 del 1991.

Art.3 – Scopi

1. L’Associazione è apartitica e aconfessionale, e fonda la propria attività istituzionale ed associativa sui principi costituzionali della democrazia, della partecipazione sociale e sull’attività di volontariato.

2. L’Associazione persegue, senza scopo di lucro, finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, attraverso l’esercizio, in via esclusiva o principale e prevalentemente in favore di terzi, di una o più attività di interesse generale.

3. Essa opera nel/i seguente/i settore/i:

a) Attività di interesse generale 1: organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale, incluse attività, 
anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato e delle attività 
di interesse generale di cui al presente articolo; 


a) Attività di interesse generale 2: organizzazione e gestione di attività turistiche di interesse sociale, culturale o religioso;

c) Attività di interesse generale 3: riqualificazione di beni pubblici inutilizzati. 4. L’Associazione persegue le seguenti finalità:

. a) Finalità 1 – “Promozione, diffusione e conservazione del patrimonio della musica corale, con particolare attenzione alla musica lirica italiana del’ ‘800 e ‘900”;

. b) Finalità 2 – rinsaldare nella popolazione l’attaccamento al prezioso tesoro del bel canto italiano;

. c) Finalità 3 – attirare l’interesse dei giovani nella pratica dell’espressione corale ed incentivarne una possibile produzione personale, moderna ed originale.

Art.4 – Attività

1. Per raggiungere gli scopi suddetti l’Associazione potrà svolgere le seguenti attività:

. a) Attività specifica 1: Organizzazione di eventi musicali, quali concerti lirici corali e rappresentazioni di opere complete del repertorio operistico degli ultimi secoli.

. b) Attività specifica 2: Preparazione dei coristi, tramite esercizi di tecnica vocale e memorizzazione, lezioni di comprensione e di espressione dei testi, approfondimento storico ed artistico degli spartiti e dei compositori.

. c) Attività specifica 3: Sussidio didattico con interventi corali, in occasione di lezioni di storia

della musica nelle scuole.

. d ) Attività specifica 1: Concerti in zone periferiche, per la riqualificazione di piazze, parchi pubblici e siti di interesse storico e chiese non utilizzate.

. e) svolgere ogni altra attività non specificamente menzionata in tale elenco, ma comunque collegata con quelle precedenti, purché coerente con le finalità istituzionali e idonea a perseguirne il raggiungimento.

2. L’Associazione può svolgere, ex art.6 del Codice del Terzo settore, anche attività diverse da quelle di interesse generale, a condizione che esse siano secondarie e strumentali all’attività principale. La determinazione delle attività diverse è rimessa al Consiglio Direttivo che, osservando le eventuali delibere dell’assemblea dei soci in materia, è tenuto a rispettare i criteri e i limiti stabiliti dal predetto Codice e dalle disposizioni attuative dello stesso rispetto allo svolgimento di tali attività.

3. L’Associazione potrà, altresì, porre in essere raccolte pubbliche di fondi, al fine di finanziare le proprie attività di interesse generale, nelle forme, nelle condizioni e nei limiti di cui all’art.7 del Codice del Terzo settore e dei successivi decreti attuativi dello stesso.

Titolo II:

Norme sul rapporto associativo

Art.5 – Norme sull’ordinamento interno

1. L’ordinamento interno dell’Associazione è ispirato a criteri di democraticità, pari opportunità ed uguaglianza dei diritti di tutti gli associati, le cariche associative sono elettive e tutti gli associati possono esservi nominati.

2. Non è prevista alcuna differenza di trattamento tra gli associati riguardo ai diritti e ai doveri nei confronti dell’Associazione.

Art.6 – Associati

1. Sono ammessi a far parte dell’Associazione le persone fisiche e le Organizzazioni di volontariato le quali, aderendo alle finalità istituzionali della stessa, intendano collaborare al loro raggiungimento.

2. Possono essere ammessi come associati anche altri enti del Terzo settore o altri enti senza scopo di lucro, a condizione che il loro numero non sia superiore al 50% (cinquanta per cento) del numero delle Organizzazioni di volontariato.

3. Gli enti giuridici sono rappresentati dal rispettivo rappresentante legale ovvero da altro soggetto

delegato dal Consiglio Direttivo.

4. L’adesione all’Associazione è a tempo indeterminato e non può essere disposta per un periodo temporaneo, fermo restando in ogni caso il diritto al recesso.

Art.7 – Procedura di ammissione

1. Ai fini dell’adesione all’Associazione, chiunque ne abbia interesse presenta domanda per iscritto al Consiglio Direttivo, che è l’organo deputato a decidere sull’ammissione. In tale domanda deve essere anche precisato che il richiedente si impegna ad accettare le norme dello Statuto sociale e dei regolamenti interni, ad osservare le disposizioni che saranno emanate dal Consiglio Direttivo e dall’Assemblea ed a partecipare alla vita associativa.

2. Il Consiglio Direttivo delibera l’ammissione o il rigetto entro 90 (novanta) giorni dalla presentazione della domanda. Il Consiglio Direttivo deve decidere secondo criteri non discriminatori, coerenti con le finalità perseguite e con le attività di interesse generale svolte.

3. L’accoglimento della domanda è comunicato al nuovo associato entro 30 (trenta) giorni dalla data della deliberazione ed egli deve essere iscritto nel libro degli associati.

4. L’eventuale provvedimento di rigetto deve essere motivato e comunicato per iscritto all’interessato entro e non oltre 30 (trenta) giorni dalla data della deliberazione. Contro di esso l’interessato può proporre appello all’Assemblea ordinaria, entro e non oltre 30 (trenta) giorni dal ricevimento della comunicazione, mediante apposita istanza che deve essere inoltrata al Consiglio Direttivo a mezzo raccomandata o altro mezzo idoneo ad attestarne il ricevimento; la prossima Assemblea regolarmente convocata deciderà in merito all’appello presentato. All’appellante deve essere garantito in Assemblea il diritto al contraddittorio.

5. Le domande di ammissione presentate da soggetti minorenni dovranno essere controfirmate dall’esercente la patria potestà. Il genitore che sottoscrive la domanda rappresenta il minore a tutti gli effetti nei confronti dell’Associazione e risponde verso la stessa per tutte le obbligazioni dell’associato minorenne.

Art.8 – Diritti e doveri degli associati

1. Gli associati hanno il diritto di:
. a) partecipare in Assemblea con diritto di voto, compreso il diritto di elettorato attivo e passivo; . b) essere informati di tutte le attività ed iniziative dell’Associazione e di parteciparvi;

. c) esaminare i libri sociali. Al fine di esercitare tale diritto, l’associato deve presentare espressa domanda di presa di visione al Consiglio Direttivo, il quale provvede entro il termine massimo dei 15 (quindici) giorni successivi. La presa di visione è esercitata presso la sede

dell’Associazione alla presenza di persona indicata dal Consiglio Direttivo.

2. L’esercizio dei diritti sociali spetta agli associati fin dal momento della loro iscrizione nel libro degli associati, sempre che essi siano in regola con l’eventuale versamento della quota associativa, fatta eccezione per il diritto di voto in Assemblea che è disciplinato dall’art.16, c.2, del presente Statuto.

3. Gli associati hanno il dovere di:

. a) adottare comportamenti conformi allo spirito e alle finalità dell’Associazione, tutelandone il nome, nonché nei rapporti tra i soci e tra questi ultimi e gli organi sociali; 


. b) rispettare lo Statuto, gli eventuali regolamenti interni e le deliberazioni adottate dagli organi sociali;

. c) versare l’eventuale quota associativa nella misura e nei termini fissati annualmente dal Consiglio Direttivo.

4. Le quote e i contributi associativi non sono trasferibili e non sono rivalutabili.

Art.9 – Cause di cessazione del rapporto associativo

1. La qualità di associato si perde per:

. a) recesso volontario. Ogni associato può esercitare in ogni momento il diritto di recesso, mediante comunicazione scritta al Consiglio Direttivo. Il recesso ha effetto immediato; 


. b) mancato pagamento della quota associativa, se prevista, entro 180 (centottanta) giorni dall’inizio dell’esercizio sociale. Il Consiglio Direttivo comunica tale obbligo a tutti gli associati entro un termine congruo per poter provvedere al versamento. L’associato decaduto può presentare una nuova domanda di ammissione ai sensi dell’art.7 del presente Statuto.

2. L’associato può invece essere escluso dall’Associazione per:

. a) comportamento contrastante con gli scopi dell’Associazione;

. b) persistenti violazioni degli obblighi statutari, regolamentario delle deliberazioni degli organi sociali;

. c) aver arrecato all’Associazione danni materiali o morali di una certa gravità.

3. Il provvedimento di esclusione, pronunciato dal Consiglio Direttivo, deve essere motivato e comunicato per iscritto all’interessato entro e non oltre 30 (trenta) giorni dalla data della deliberazione. Contro di esso l’associato escluso può proporre appello all’Assemblea, entro e non

oltre 30 (trenta) giorni dal ricevimento della comunicazione, mediante apposita istanza che deve essere inoltrata al Consiglio Direttivo a mezzo raccomandata o altro mezzo idoneo ad attestarne il ricevimento; in merito all’appello proposto deciderà la prossima Assemblea regolarmente convocata; gli eventuali appelli eventualmente proposti dovranno essere trattati prima delle altre decisioni all’ordine del giorno. All’appellante deve essere garantito in Assemblea il diritto al contraddittorio. Fino alla deliberazione dell’Assemblea, ai fini del ricorso, l’associato interessato dal provvedimento di esclusione si intende sospeso.

4. L’associato receduto o escluso non ha diritto alla restituzione delle quote associative versate né ha alcun diritto sul patrimonio dell’Associazione.

Titolo III Norme sul volontariato

Art.10 – Dei volontari e dell’attività di volontariato

1. I volontari sono persone fisiche che condividono le finalità dell’Associazione e che, per libera scelta, prestano la propria attività tramite essa in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, neanche indiretti ed esclusivamente per fini di solidarietà.

2. L’Associazione deve iscrivere in un apposito registro i volontari, associati o non associati, che svolgono la loro attività in modo non occasionale.

3. L’Associazione deve inoltre assicurare i propri volontari contro gli infortuni e le malattie connessi allo svolgimento dell’attività di volontariato, nonché per la responsabilità civile verso terzi.

4. L’attività del volontario non può essere retribuita in alcun modo nemmeno dal beneficiario. Al volontario possono essere rimborsate le spese effettivamente sostenute e analiticamente documentate per l’attività prestata, previa autorizzazione ed entro i limiti stabiliti dal Consiglio Direttivo.

Art.11 – Dei volontari e delle persone retribuite

1. La qualità di volontario è incompatibile con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo e con ogni altro rapporto di lavoro retribuito con l’ente di cui il volontario è associato o tramite il quale svolge la propria attività volontaria.

2. L’Associazione svolge la propria attività di interesse generale avvalendosi in modo prevalente dell’attività di volontariato dei propri associati o delle persone aderenti agli enti associati.

3. L’Associazione può assumere lavoratori dipendenti o avvalersi di prestazioni di lavoro autonomo o di altra natura, esclusivamente nei limiti necessari al suo regolare funzionamento, oppure nei limiti occorrenti a qualificare o specializzare l’attività svolta. In ogni caso, il numero dei lavoratori impiegati nell’attività non può essere superiore al 50% (cinquanta per cento) del numero dei

volontari.

Titolo IV Organi sociali

Art.12 – Organi dell’Associazione

1. Sono organi dell’Associazione:

. a) l’Assemblea dei soci;

. b) l’organo di amministrazione (o Consiglio Direttivo);

. c) il Presidente;

. d) l’organo di controllo, nominato qualora si verifichino le condizioni di cui all’art.30 del Codice del Terzo settore;

. e) l’organo di revisione, nominato qualora si verifichino le condizioni di cui all’art.31 del Codice del Terzo settore.

2. Ai componenti degli organi sociali, ad eccezione dei membri dell’organo di controllo che siano in possesso dei requisiti di cui all’art.2397, c.2, del Codice civile, non può essere attribuito alcun compenso, salvo il rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate per l’attività prestata ai fini dello svolgimento della funzione.

3. L’elezione degli organi dell’Associazione non può in alcun modo essere vincolata o limitata, ed è informata a criteri di massima libertà di partecipazione all’elettorato attivo e passivo.

Art.13 – L’Assemblea degli associati: composizione, modalità di convocazione e funzionamento

1. L’Assemblea è l’organo sovrano dell’Associazione ed è composta da tutti gli associati in regola con il versamento della eventuale quota associativa annuale.

2. Ciascun associato può intervenire personalmente in Assemblea o può farsi rappresentare da un altro associato mediante delega, la quale deve essere scritta e firmata e deve contenere l’indicazione del delegante e del delegato. È ammessa una sola delega per associato.

3. L’Assemblea è convocata dal Presidente dell’Associazione, a seguito di delibera del Consiglio Direttivo, almeno una volta l’anno per l’approvazione del bilancio di esercizio. L’Assemblea può essere inoltre convocata:

.  a) su richiesta motivata della maggioranza dei membri del Consiglio Direttivo;

.  b) su richiesta motivata ed indirizzata al Consiglio Direttivo da almeno 1/5 (un quinto) degli

associati. Nei casi di cui alle lettere a) e b) il Presidente deve provvedere alla convocazione dell’Assemblea, la quale deve svolgersi entro 60 (sessanta) giorni dalla data della richiesta. Qualora il Presidente non provveda alla convocazione nei termini indicati, l’organo di controllo, se nominato, deve procedere in sua vece e senza ritardo alla convocazione dell’Assemblea.

4. La convocazione deve pervenire per iscritto agli associati tramite lettera o email almeno 8 (otto) giorni prima della data della riunione. L’avviso deve indicare il luogo, il giorno e l’ora sia di prima che di seconda convocazione, oltre che gli argomenti all’ordine del giorno. L’adunanza di seconda convocazione deve essere fissata almeno 24 (ventiquattro) ore dopo la prima convocazione.

5. L’Assemblea può riunirsi anche mediante videoconferenza, sempre che tutti i partecipanti siano identificati e sia loro consentito di seguire la discussione in modo simultaneo, di intervenire in tempo reale alla trattazione degli argomenti affrontati e di partecipare alla votazione. L’Assemblea si considera tenuta nel luogo in cui si trova il Presidente, e dove pure deve trovarsi il segretario della riunione, onde consentire la stesura e la sottoscrizione del verbale sul relativo libro. Se nel corso della riunione venisse sospeso il collegamento, la stessa verrà dichiarata sospesa dal Presidente o da colui che ne fa le veci, e le decisioni prese fino alla sospensione saranno valide.

6. L’Assemblea è presieduta dal Presidente dell’Associazione o, in sua assenza, dal Vicepresidente o da altro associato indicato in sede di riunione assembleare.

7. Le discussioni e le deliberazioni dell’Assemblea sono riassunte in un verbale, sottoscritto dal Presidente e dal verbalizzante a ciò appositamente nominato. Il verbale è trascritto nel libro delle adunanze e delle deliberazioni dell’Assemblea, conservato nella sede dell’Associazione.

Art.14 – Assemblea ordinaria: competenze e quorum

1. È compito dell’Assemblea ordinaria:

.  a) approvare il bilancio di esercizio, predisposto dal Consiglio Direttivo;

.  b) approvare l’eventuale programma annuale e pluriennale di attività, predisposto dal Consiglio Direttivo;

.  c) approvare l’eventuale bilancio sociale, predisposto dal Consiglio Direttivo;

.  d) determinare il numero, eleggere e revocare i membri del Consiglio Direttivo;

.  e) eleggere e revocare il Presidente dell’Associazione;

.  f) eleggere e revocare i componenti dell’organo di controllo, qualora si verifichino le condizioni di cui all’art.30 del Codice del Terzo settore;

.  g) eleggere e revocare l’organo di revisione, qualora si verifichino le condizioni di cui all’art.31 del Codice del Terzo settore;

.  h) decidere sui ricorsi contro i provvedimenti di diniego, di adesione e di esclusione dall’Associazione;

.  i) approvare l’eventuale regolamento attuativo dello Statuto e gli altri regolamenti predisposti dal Consiglio Direttivo per il funzionamento dell’Associazione;

.  j) deliberare sulla responsabilità dei componenti degli organi sociali, ai sensi dell’art.28 del Codice del Terzo settore, e promuovere l’azione di responsabilità nei loro confronti;

.  k) deliberare su ogni altro argomento posto all’ordine del giorno o sottoposto al suo esame da parte del Consiglio Direttivo o da altro organo sociale.

2. L’Assemblea ordinaria in prima convocazione è validamente costituita con la presenza della metà più uno degli associati; in seconda convocazione è validamente costituita qualsiasi sia il numero degli associati presenti.

3. Le deliberazioni dell’Assemblea ordinaria sono prese a maggioranza dei voti degli associati presenti, sia in prima che in seconda convocazione.

Art.15 – Assemblea straordinaria: competenze e quorum

1. È compito dell’Assemblea straordinaria:
. a) deliberare sulle proposte di modifica dello Statuto;
. b) deliberare in merito allo scioglimento, trasformazione, fusione o scissione dell’Associazione.

2. Per le modifiche statutarie, l’Assemblea straordinaria in prima convocazione è validamente costituita con la presenza di almeno 3/4 (tre quarti) degli associati e delibera con il voto favorevole della maggioranza dei presenti; in seconda convocazione è validamente costituita con la presenza di almeno la metà più uno degli associati e delibera con il voto favorevole della maggioranza dei presenti.

3. Per lo scioglimento dell’Associazione e la devoluzione del patrimonio, l’Assemblea straordinaria delibera, sia in prima che in seconda convocazione, con il voto favorevole di almeno 3/4 (tre quarti) degli associati. Tale quorum si applica anche per la trasformazione, fusione o scissione dell’Associazione.

Art.16 – L’Assemblea degli associati: regole di voto

1. Ciascun associato ha diritto ad un solo voto.

2. L’esercizio del diritto di voto spetta agli associati che sono iscritti da almeno 3 (tre) mesi nel libro degli associati, sempre che essi siano in regola con il versamento della eventuale quota associativa annuale. Gli associati che non sono iscritti da almeno 3 (tre) mesi nel libro degli associati possono partecipare all’Assemblea senza diritto di voto né di elettorato attivo e passivo, e non sono computati ai fini del raggiungimento dei quorum.

3. Il diritto di voto sarà automaticamente riconosciuto all’associato minorenne solo alla prima Assemblea utile svoltasi dopo il raggiungimento della maggiore età. Il genitore, in rappresentanza dell’associato minorenne, non ha diritto di voto né di elettorato attivo e passivo. Gli associati minorenni non sono computati ai fini del raggiungimento dei quorum.

4. Per le votazioni si procede normalmente con voto palese; si procede a scrutinio segreto quando ne faccia richiesta almeno 1/10 (un decimo) dei presenti. Per l’elezione delle cariche sociali, e comunque nei casi di votazioni riguardanti le persone, si procede mediante il voto a scrutinio segreto.

Art.17 – Il Consiglio Direttivo: composizione e durata in carica

1. Il Consiglio Direttivo è l’organo amministrativo dell’Associazione, è eletto dall’Assemblea tra gli associati in regola con il versamento della eventuale quota associativa, ed è composto da un numero di membri, compreso il Presidente, che può variare da 3 (tre) a 7 (sette), secondo quanto stabilito dall’Assemblea all’atto della nomina e dei successivi rinnovi. I primi membri del Consiglio Direttivo sono nominati nell’atto costitutivo.

2. Non può essere eletto Consigliere, e se nominato decade dalla carica, l’interdetto, l’inabilitato, il fallito, o chi è stato condannato ad una pena che importa l’interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici o l’incapacità ad esercitare uffici direttivi.

3. I Consiglieri durano in carica 3 (tre) anni e sono rieleggibili. Almeno 30 (trenta) giorni prima della scadenza del mandato, il Presidente convoca l’Assemblea per l’elezione del nuovo Consiglio Direttivo.

Art.18 – Il Consiglio Direttivo: regole di convocazione, di funzionamento e di voto

1. Il Consiglio Direttivo è convocato dal Presidente ogni qualvolta egli lo ritenga opportuno o quando ne sia fatta richiesta da almeno 1/3 (un terzo) dei Consiglieri.

2. La convocazione è fatta mediante avviso scritto, il quale deve pervenire ai Consiglieri almeno 4 (quattro) giorni prima della data della riunione, e deve indicare il luogo, la data, l’ora e gli argomenti all’ordine del giorno.

3. In difetto di convocazione formale, o di mancato rispetto dei termini di preavviso, saranno ugualmente valide le adunanze cui partecipano tutti i Consiglieri.

4. Il Consiglio Direttivo può riunirsi anche mediante videoconferenza secondo le stesse modalità previste per l’Assemblea.

5. Il Consiglio Direttivo è presieduto dal Presidente o, in sua assenza, dal Vicepresidente; in assenza di entrambi, è presieduto da altro Consigliere individuato tra i presenti.

6. Le riunioni del Consiglio Direttivo sono legalmente costituite quando è presente la maggioranza dei suoi componenti, e le deliberazioni vengono prese a maggioranza dei presenti. Non sono ammesse deleghe.

7. Le votazioni si effettuano con voto palese, tranne nei casi di votazioni riguardanti le persone, dove si procede mediante il voto a scrutinio segreto.

8. Di ogni riunione consiliare viene redatto apposito verbale, sottoscritto dal Presidente e dal verbalizzante a ciò appositamente nominato. Il verbale è trascritto nel libro delle adunanze e delle deliberazioni del Consiglio Direttivo, conservato nella sede dell’Associazione.

Art.19 – Competenze del Consiglio Direttivo

1. Il Consiglio Direttivo è investito dei più ampi poteri per l’amministrazione ordinaria e straordinaria dell’Associazione, ed in particolare ha il compito di:

. a) redigere il bilancio di esercizio, da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea;

. b) redigere l’eventuale programma annuale e pluriennale di attività, da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea;

.  c) redigere l’eventuale bilancio sociale, da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea;

.  d) nominare il Vicepresidente e il Segretario dell’Associazione;

.  e) decidere sulle domande di adesione all’Associazione e sull’esclusione degli associati;

.  f) redigere gli eventuali regolamenti interni per il funzionamento dell’Associazione, da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea;

.  g) decidere l’eventuale quota associativa annuale, determinandone l’ammontare;

.  h) deliberare la convocazione dell’Assemblea;

.  i) decidere in merito agli eventuali rapporti di lavoro con i dipendenti, oltre che con collaboratori e consulenti esterni;

.  j) ratificare o respingere i provvedimenti adottati d’urgenza dal Presidente;

.  k) curare la tenuta dei libri sociali dell’Associazione;

.  l) deliberare l’eventuale svolgimento di attività diverse, e documentarne il carattere secondario e strumentale rispetto alle attività di interesse generale;

.  m) adottare ogni altro provvedimento che sia ad esso attribuito dal presente Statuto o dai regolamenti interni;

.  n) adottare in generale tutti i provvedimenti e le misure necessarie all’attuazione delle finalità istituzionali, oltre che alla gestione e al corretto funzionamento dell’Associazione.

2. Il Consiglio Direttivo può attribuire ad uno o più dei suoi membri il potere di compiere determinati atti o categorie di atti in nome e per conto dell’Associazione.

3. Il Segretario si occupa in generale della gestione dei libri sociali e svolge le mansioni a questo delegate dal Consiglio Direttivo o dal Presidente.

Art.20 – Cause di decadenza e sostituzione dei membri del Consiglio Direttivo

1. La carica di Consigliere si perde per:

a) dimissioni, rassegnate mediante comunicazione scritta al Consiglio Direttivo;

b) revoca da parte dell’Assemblea ordinaria;

c) sopraggiunte cause di incompatibilità, di cui all’art.17,c.2, del presente Statuto;

d) perdita della qualità di associato a seguito del verificarsi di una o più delle cause previste dall’art.9 del presente Statuto.

2. Nel caso in cui uno o più Consiglieri cessino dall’incarico per uno o più dei motivi indicati nel precedente comma, il Consiglio Direttivo provvede alla sostituzione attingendo alla lista dei non eletti nell’ultima elezione del Consiglio Direttivo svoltasi. I Consiglieri così subentrati rimangono in carica fino alla prima Assemblea ordinaria utile, la quale dovrà decidere sulla loro conferma. Se confermati, essi rimangono in carica fino alla scadenza del mandato del Consiglio Direttivo vigente. In caso di mancata conferma, oppure di esaurimento o di assenza del numero dei non eletti, il Consiglio Direttivo provvede alla sostituzione tramite cooptazione, salvo ratifica da parte della prima Assemblea ordinaria utile; in caso di mancata ratifica si procederà ad una nuova elezione. I Consiglieri così subentrati rimangono in carica fino alla scadenza del mandato del Consiglio Direttivo vigente. Fino alla conferma da parte dell’assemblea i consiglieri cooptati non avranno diritto di voto nelle riunioni del Consiglio Direttivo.

3. Nel caso in cui cessi dall’incarico la maggioranza dei Consiglieri, l’intero Consiglio Direttivo si intenderà decaduto e il Presidente o, in subordine, il Consigliere più anziano di età, dovrà convocare l’Assemblea ordinaria entro 30 (trenta) giorni dalla cessazione, al fine di procedere ad una nuova elezione del Consiglio Direttivo. Fino all’elezione dei nuovi Consiglieri, i Consiglieri cessati

rimangono in carica per l’attività di ordinaria amministrazione.

Art.21 – Il Presidente: poteri e durata in carica

1. Il Presidente è il legale rappresentante dell’Associazione e la rappresenta di fronte a terzi e in giudizio.

2. Il Presidente è eletto direttamente dall’Assemblea tra i propri associati.

3. Il Presidente dura in carica 3 (tre) anni ed è rieleggibile. Almeno 30 (trenta) giorni prima della scadenza del mandato il Consiglio Direttivo convoca l’Assemblea per l’elezione del nuovo Presidente.

4. Il Presidente ha la responsabilità generale della conduzione e del buon andamento dell’Associazione, ed in particolare ha il compito di:

. a) firmare gli atti e i documenti che impegnano l’Associazione sia nei riguardi degli associati che dei terzi;

. b) curare l’attuazione delle deliberazioni dell’Assemblea e del Consiglio Direttivo;

. c) adottare, in caso di necessità, provvedimenti d’urgenza, sottoponendoli entro 15 (quindici) giorni alla ratifica da parte del Consiglio Direttivo;

. d) convocare e presiedere l’Assemblea degli associati e il Consiglio Direttivo.

5. In caso di assenza o impedimento, il Presidente viene sostituito dal Vicepresidente. In caso di assenza o impedimento di quest’ultimo, spetta al Consiglio Direttivo conferire espressa delega ad altro Consigliere.

Art.22 – Cause di decadenza e sostituzione del Presidente

1. La carica di Presidente si perde per:

. a) dimissioni, rassegnate mediante comunicazione scritta al Consiglio Direttivo;

. b) revoca da parte dell’Assemblea ordinaria;

. c) sopraggiunte cause di incompatibilità, di cui all’art.17,c.2, del presente Statuto;

. d) perdita della qualità di associato a seguito del verificarsi di una o più delle cause previste dall’art.9 del presente Statuto.

2. Qualora il Presidente cessi dall’incarico per uno dei motivi indicati al comma 1 del presente articolo il Vicepresidente o, in subordine, il Consigliere più anziano di età dovrà convocare l’Assemblea ordinaria entro 30 (trenta) giorni dalla data in cui è stata formalizzata la cessazione al

fine di procedere all’elezione del nuovo Presidente.

Art.23 – L’organo di controllo: composizione, durata in carica e funzionamento

1. L’organo di controllo, qualora nominato, è formato da 3 (tre) membri, eletti dall’Assemblea, non necessariamente fra gli associati. Almeno uno dei suoi membri deve essere in possesso dei requisiti di cui all’art.2397, c.2, del Codice civile.

2. L’organo di controllo rimane in carica 4 (quattro) anni ed è rieleggibile. 3. Esso nomina al proprio interno un Presidente.

4. Delle proprie riunioni l’organo di controllo redige verbale, il quale va poi trascritto nell’apposito libro delle adunanze e delle deliberazioni di tale organo, conservato nella sede dell’Associazione.

5. Nel caso in cui, per dimissioni o altre cause, uno o più membri dell’organo di controllo decadano dall’incarico prima della scadenza del mandato, si provvede alla sostituzione degli stessi tramite una nuova elezione da parte dell’Assemblea.

6. I membri dell’organo di controllo, a cui si applica l’art.2399 del Codice civile, devono essere indipendenti ed esercitare le loro funzioni in modo obiettivo ed imparziale. Essi non possono ricoprire altre cariche all’interno dell’Associazione.

Art.24 – Competenze dell’organo di controllo

1. È compito dell’organo di controllo:

. a) vigilare sull’osservanza della legge e dello Statuto, e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione;

. b) vigilare sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile dell’Associazione, e sul suo concreto funzionamento;

. c) esercitare il controllo contabile;

. d) esercitare compiti di monitoraggio dell’osservanza delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, avuto particolare riguardo alle disposizioni di cui agli articoli 5, 6, 7 e 8 del Codice del Terzo settore;

. e) attestare che l’eventuale bilancio sociale sia stato redatto in conformità alle linee guida ministeriali di cui all’art.14 dello stesso Codice. L’eventuale bilancio sociale dà atto degli esiti di tale monitoraggio;

. f) partecipare alle riunioni dell’Assemblea, alle quali presenta la relazione annuale sul bilancio di esercizio; ha il diritto di partecipare, senza diritto di voto, alle riunioni del Consiglio

direttivo.

2. Nei casi previsti dall’art.31, c.1, del Codice del Terzo settore, l’organo di controllo può esercitare anche la revisione legale dei conti.

3. L’organo di controllo ha diritto di accesso alla documentazione dell’Associazione rilevante ai fini dell’espletamento del proprio mandato. Può in qualsiasi momento procedere ad atti di ispezione e controllo e, a tal fine, può chiedere ai Consiglieri notizie sull’andamento delle operazioni sociali o su determinati affari.

Art.25 – L’organo di revisione

1. L’organo di revisione, qualora nominato, è formato da 3 (tre) membri, eletti dall’Assemblea, non necessariamente fra gli associati. I membri dell’organo di revisione devono essere iscritti al registro dei revisori legali dei conti.

2. L’organo di revisione rimane in carica 4 (quattro) anni ed è rieleggibile.

3. Esso nomina al proprio interno un Presidente.

4. L’organo di revisione ha il compito di esercitare la revisione legale dei conti.

5. Delle proprie riunioni l’organo di revisione redige verbale, il quale va poi trascritto nell’apposito libro delle adunanze e delle deliberazioni di tale organo, conservato nella sede dell’Associazione.

6. Nel caso in cui, per dimissioni o altre cause, uno o più membri dell’organo di revisione decadano dall’incarico prima della scadenza del mandato, si provvede alla sostituzione degli stessi tramite una nuova elezione da parte dell’Assemblea.

7. I membri dell’organo di revisione devono essere indipendenti ed esercitare le loro funzioni in modo obiettivo ed imparziale. Essi non possono ricoprire altre cariche all’interno dell’Associazione.

Art.26 – Responsabilità degli organi sociali

1. Delle obbligazioni contratte dall’Associazione rispondono, oltre all’Associazione stessa, anche personalmente e solidalmente le persone che hanno agito in nome e per conto dell’Associazione.

2. I Consiglieri, i direttori generali, i componenti dell’organo di controllo e di revisione (qualora nominati), rispondono nei confronti dell’ente, dei creditori sociali, dei fondatori, degli associati e dei terzi, ai sensi delle disposizioni in tema di responsabilità nelle società per azioni, in quanto compatibili.

Titolo VI – libri sociali
Art.27 – Libri sociali e registri1. L’Associazione deve tenere le seguenti scritture:

a) il libro degli associati;

b) il libro delle adunanze e delle deliberazioni dell’Assemblea;

c) il libro delle adunanze e delle deliberazioni del Consiglio Direttivo.

2. L’Associazione deve tenere il libro delle adunanze e delle deliberazioni dell’organo di controllo, qualora questo sia stato nominato.

3. L’Associazione ha inoltre l’obbligo di tenere il libro delle adunanze e delle deliberazioni dell’organo di revisione, qualora questo sia stato nominato.

4. L’Associazione deve infine tenere il registro dei volontari.

Titolo VI – Norme sul patrimonio dell’Associazione e sul bilancio di esercizio

Art.28 – Destinazione del patrimonio ed assenza di scopo di lucro

1. Il patrimonio dell’Associazione è utilizzato per lo svolgimento dell’attività statutaria ai fini dell’esclusivo perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.

2. È vietata la distribuzione, anche indiretta, di utili ed avanzi di gestione, fondi e riserve comunque denominate a fondatori, associati, lavoratori e collaboratori, Consiglieri ed altri componenti degli organi sociali, anche nel caso di recesso o di ogni altra ipotesi di scioglimento individuale del rapporto associativo.

Art.29 – Risorse economiche

1. L’Associazione trae le risorse economiche per il funzionamento e per lo svolgimento delle proprie attività da:

a) quote associative;
b) contributi pubblici e privati;
c) donazioni e lasciti testamentari;
d) rendite patrimoniali;
e) attività di raccolta fondi;
f) rimborsi derivanti da convenzioni con le pubbliche amministrazioni;

g) proventi da attività di interesse generale e da attività diverse ex art.6 del Codice del Terzo settore;

h) ogni altra entrata ammessa ai sensi del Codice del Terzo settore e di altre norme competenti in materia.

2. Per l’attività di interesse generale prestata l’Associazione può ricevere soltanto il rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate, salvo che tale attività sia svolta quale attività secondaria e strumentale nei limiti di cui all’art.6 del Codice del Terzo settore.

Art.30 – Bilancio di esercizio

1. L’esercizio sociale coincide con l’anno solare.

2. Alla fine di ogni esercizio il Consiglio Direttivo deve procedere alla formazione del bilancio di esercizio, il quale dovrà essere approvato dall’Assemblea ordinaria. Quest’ultima dovrà essere convocata entro 120 (centoventi) giorni dalla chiusura dell’esercizio, ma comunque in tempo utile per far approvare il bilancio di esercizio entro il 30 giugno.

3. Il bilancio di esercizio dovrà essere depositato presso la sede dell’Associazione negli 8 (otto) giorni che precedono l’Assemblea convocata per la sua approvazione ed ogni associato, previa richiesta scritta, potrà prenderne visione.

Titolo VII – Scioglimento dell’Associazione e devoluzione del patrimonio

Art.31 – Scioglimento e devoluzione del patrimonio

1. Lo scioglimento dell’Associazione è deciso dall’Assemblea straordinaria con il voto favorevole di almeno 3/4 (tre quarti) degli associati, sia in prima che in seconda convocazione.

2. L’Assemblea che delibera lo scioglimento nomina anche uno o più liquidatori e delibera sulla destinazione del patrimonio residuo, il quale dovrà essere devoluto, previo parere positivo dell’Ufficio di cui all’art.45, c.1, del Codice del Terzo settore e salvo diversa destinazione imposta dalla legge, ad altri enti del Terzo settore o, in mancanza, alla Fondazione Italia Sociale, secondo quanto previsto dall’art.9 del Codice del Terzo settore.

Titolo VIII – Disposizioni finali

Art.32 – Norme di rinvio 1. Per quanto non espressamente previsto nel presente Statuto, si applicano il Codice del Terzo settore e le disposizioni attuative dello stesso, oltre che il Codice civile e le relative disposizioni di attuazione, in quanto compatibili.

0.7 I SOCI CORISTI

ELENCO CORISTI 2024
CognomeNome
SOPRANI PRIMI
BaraldoCristina 
BellosguardoAnna
LeonardiPaola 
Di CristoRosaria 
MancusoNeva
MarzariMarta
MarzanoMaria Laura
MassalongoGabriella
PiscialiMartina
   
SOPRANI SECONDI  
AmbachHelene
LazzarinMaria Teresa
PellegrinelliFranca
MantovaniMilena
RoscaMaria 
   
CONTRALTI 
ArlangoLorenza
BiaAdriana
BonandiniSilvana
CoronaAmabile
CorradiniCarmela
Critelli PoliAnna
Dal BelloVanna
Dal FraGiuliana 
GiusAnnarosa
GregorettiPaola
LarcherLaura
LenarduzziAnna
MarchesinFranca
MiottoGabriella
PintarelliDaniela
PlacchiMaria Grazia
RamazzottoRenata
StortiMarcellina
TENORI
FelicielloDomenico
FontanaPaolo
BARITONI – BASSI
PadovanIvano
MignolliFiliberto
WöerndleAdriano
ZeniDanilo
 
EX PRESIDENTI – SOCI SOSTENITORI
SoppelsaAlessio
OliariEnrico
DIRETTORE ARTISTICO
M/o VadagniniClaudio
PIANISTA
Prof. SchinaiLuca
DIRETTIVO
MarzanoMaria laurapresidente/resp
RamazzottoRenatavice-presidente
BiaAdrianasegretaria/contabile
MarzanoMaria Lauraconsigliere
PlacchiMaria Graziaconsigliere
BellosguardoAnnaconsigliere
ZeniDaniloconsigliere

0.8 LA NOSTRA STORIA

LA STORIA DEL CORO LIRICO “GIUSEPPE VERDI

già Corale Cittadina di Bolzano e Merano

Il Coro “Giuseppe Verdi” ha radici profonde nel tempo, allorchè il maestro Salvini raccolse intorno a sé persone di Bolzano e dintorni, appassionate di canto, desiderose di prepararsi sotto la guida di un professionista.

Il numero era veramente ingente, composto di persone di ogni età e di ambo i sessi, con una grossa percentuale di giovani.

Il repertorio spaziava dai brani operistici a quelli sacri e liturgici, dai canti popolari a quelli di guerra e di montagna: chi lo desiderasse e ne fosse stato in grado poteva anche ricoprire parti solistiche.

Le occasioni per presentarsi in pubblico non mancavano: il Coro rispondeva agli inviti in occasioni degli eventi cittadini, delle manifestazioni, delle ricorrenze storiche, civili e militari ed in occasione delle raccolte fondi per motivi benefici.

Il Coro “Giuseppe Verdi” in concerto in piazza Walther a Bolzano davanti all’attuale Cassa di Risparmio.

Nell’odierno Coro Lirico “Giuseppe Verdi” milita Pietro Divina, che è stato socio della primigenia compagine fin dal 1955. Orgoglioso dei suoi 63 anni quale corista, è la memoria storica del Coro Verdi ed è stato lui a fornire alcune fotografie quale documentazione. Egli ricorda con molta emozione la trasferta che il Coro fece sull’Ortigara.

Ortigara – 8 luglio 1957

Il Coro aveva accompagnato la liturgia della messa in suffragio dei caduti della prima guerra mondiale: 8 luglio 1917 – 8 luglio 1957 – 40 anni dalla battaglia che aveva insanguinato il suolo di quella montagna. Una giornata di raccoglimento, di canti, di racconti, di cameratismo, che coloro che ne hanno preso parte non hanno dimenticato.

Il maestro Salvini conosceva l’importanza di cementare l’amicizia tra i coristi: l’annuale castagnata, la festa di Natale ed altre occasioni radunavano i soci in momenti conviviali, che rafforzavano i legami associativi ed il piacere di stare e di cantare insieme.

Il Maestro Salvini ad una festa sociale – firma del maestro

Anita Degano

Alla fine degli anni ’80 alcuni coristi sono transitati in altre compagini che si stavano formando sul territorio: c’era chi aveva predilezione per la musica sacra o si sentiva particolarmente legato alla chiesa del proprio quartiere, oppure chi preferiva militare in cori di soli uomini, magari per stare insieme ai commilitoni; altri erano attirati da generi musicali più moderni.

Una grossa fetta di coristi, amanti della lirica, passò sotto l’egida della prof.ssa Anita Degano. La nuova direttrice Degano propose fin da subito anche lo studio di brani operistici complessi, parti corali di intere opere anche in lingua straniera.

Indispensabile per la buona riuscita dell’attività è stata la costante collaborazione del pianista prof. Luca Schinai, che ha sempre affiancato la direttrice Degano negli spettacoli e nella preparazione dei coristi.

La prima opera in ordine di tempo doveva essere “Richard cœur de Lion” (Riccardo Cuor di Leone) del francese André-Ernest-Modeste Grétry, che sarebbe andata in scena nel 1990. In onore del compositore, la compagine corale dal 12 ottobre 1989 assunse il nuovo nome di “Coro Gretry”.

Il coro imparò anche la musica, che il compositore Sergej Prokof’ev  aveva scritto per il film “Alexander Nevskij” di Sergej Ejzenstejn: sullo schermo in teatro venivano proiettate le scene del film ed il coro fungeva da colonna sonora cantando in lingua russa.

Esperienze profonde e coinvolgenti di cui i coristi ancora parlano con orgoglio.

Moltissime altre furono le rappresentazioni teatrali, anche di operette quali “la Vedova Allegra”, “Il Paese dei Campanelli”, “Cin Ci Là”, spettacoli che sono rimasti piacevolmente nella memoria di chi vi ha preso parte; essi stessi avevano contribuito in parte alla realizzazione delle ricche scenografie, preparato splenditi costumi e reperito arredi.

Di quel periodo alcuni degli attuali coristi del Coro Lirico: Edda Dalla Serra, Carla Lucchi, Luciano Bresadola, Filiberto Mignolli sono sempre disposti a fornirne ricca testimonianza.

Sotto la direzione del maestro Sergio Maccagnan, a partire dall’anno 2003 il Coro ha cambiato il proprio nome in “Corale Cittadina Giuseppe Verdi” ed ha iniziato un’intensa attività concertistica, in chiese, teatri, piazze non solo di Bolzano, ma anche in diverse parti dell’Alto Adige e del Trentino e poi a Treviso, Arco, Verona. Concerti in determinate location sono diventati un gradito appuntamento annuale, come quelli nelle chiese di Regina Pacis nel quartiere Novacella, Don Bosco nel quartiere Don Bosco, S. Pio X a Casanova, Tre Santi a Gries, la chiesa dei Domenicani in Centro. Il Coro Lirico infatti mette da sempre in programmazione almeno un concerto per ogni Circoscrizione della città, più un paio nel Burgraviato (chiesa di Sinigo, chiesa di S. Spirito e chiesa S. Maria Assunta a Merano, chiesa e teatro di Lagundo), un paio nella Bassa Atesina (Haus der Kultur di Bronzolo, di Egna, chiesa e teatro di Laives, teatro di S. Giacomo), diversi concerti nei teatri di Bressanone e di Brunico. Una delle soddisfazioni più grandi è derivata dalla trasferta in Germania, a Mannheim nel 2005, quando il coro si è esibito nei teatri Käfertal, nella chiesa dei Gesuiti e in occasione del Concerto di Natale nel grande teatro Rosengarten. Il repertorio era molto variegato. Anche se la maggioranza dei brani presentati in concerto era tratta da opere di grandi compositori italiani del ‘800 e ‘900, molti erano i canti della grande tradizione corale popolare e di montagna;  il coro inoltre possedeva un’ampia scelta di brani che gli permetteva di accompagnare egregiamente la liturgia della Messa. Quando nel 2007 la direzione artistica passò al M° Claudio Vadagnini venne deciso di dare al repertorio un’accezione puramente operistica e di modificare di conseguenza il nome in Coro lirico Giuseppe Verdi. “Corale” dava l’idea di coro di chiesa: di cori liturgici, infatti e di cori popolari e di montagna la provincia di Bolzano era ricca, ma uno solo era il coro specializzato in lirica sul territorio: il Coro Verdi. Il numero dei concerti di brani vari è stato col tempo ridotto a favore di spettacoli in cui rappresentare intere opere liriche.

ELENCO CONCERTI 2003 – 2023

0.9 PERCHE’ LA LIRICA?

“Madama Butterfly” di Giacomo Puccini

Quando si parla di lirica, molte persone rimangono perplesse. “… la lirica è cosa vecchia, dopo la seconda guerra mondiale l’Italia ha conosciuto la musica americana, più agile e divertente, più vivace e ballabile. … la lirica è difficile da capire, è noiosa…”

Sono questi i commenti che si sentono molto spesso, quando si fanno campagne di proselitismo per la ricerca di nuovi coristi. Il coro Lirico Verdi di Bolzano ne ha esperienza.

C’è da dire però che, quando le persone accettano di partecipare alle prove ed agli spettacoli che vengono presentati in pubblico, siano essi concerti o rappresentazioni di opere intere, l’atteggiamento verso questa meravigliosa branca della musica cambia radicalmente.

In questi tempi in cui tutto è più veloce, la lirica trova ugualmente il suo posto: viene rappresentata con tutta la magnificenza di ricche scenografie in teatri prestigiosi, dando agli spettatori la gioia di immergersi in un mondo di favola, ma si può godere anche di messe in scena più semplici e moderne, ma ugualmente affascinanti, anche grazie agli effetti eccezionali che al giorno d’oggi si possono ottenere con i moderni impianti luce professionali.

Per chi preferisce spettacoli più snelli, i concerti di brani tratti da opere famose, sono la soluzione più apprezzata. Possono essere presentati solamente da coro e pianoforte, oppure arricchiti da voci soliste, da orchestra, da proiezioni video, da semplici coreografie e costumi. Più l’offerta è ricca, più completo è lo spettacolo.

Per amare la lirica bisogna conoscerla e servono motivati organizzatori che tengano vivo questo enorme prezioso tesoro ed ottimi insegnanti che lo trasmettano alle generazioni future.

Un po’ di nostalgia.

I genitori dei nostri coristi sapevano a memoria, oltre alle canzoni popolari, anche moltissimi brani operistici, li cantavano spesso, li sapevano suonare con la fisarmonica o semplicemente con l’armonica a bocca.

Gli uomini non si vergognavano di cantare davanti a compagni e parenti brani quali “La donna è mobile” da Rigoletto di Verdi, l’aria dei Mattadori da Traviata, quella di Figaro di Rossini e quelle più famose di Mozart, anzi se ne facevano un vanto.

Le ragazze studiavano al pianoforte arie celebri e si esibivano nelle feste familiari interpretando arie dolci di Cilea, Puccini, Donizetti.

I nostri padri cantavano e fischiavano arie celebri mentre imbiancavano le pareti di casa o zappavano l’orto o andavano in bicicletta; le donne cantavano a squarciagola facendo il bucato e raccogliendo la frutta ed insegnavano a cantare anche ai figli fin da piccoli.

E poi c’erano i cori! Decine di brindisi che allietavano i momenti conviviali, canti di contadini e di frati, canti di guerra o intrisi di patriottismo, che tenevano unito il gruppo in viaggio, in gita o durante le feste popolari.

Le opere più conosciute e più amate

E oggi?

Attualmente è difficile sentire qualcuno che canta, da solo o in compagnia. Forse il problema sta nel fatto che non si fanno più le cose insieme: ognuno ha la propria casa, ci si incontra raramente e solo per le feste comandate: in quei rari momenti non sembra proprio il caso di mettersi a cantare tutti insieme. Sarebbe apprezzato dai più giovani?

Ognuno ha la propria auto e passa le vacanze lontano dal paese d’origine e dalle proprie radici. Fa molto chic; si è molto più liberi di fare quello che si vuole, ma anche tutti attenti a non fare brutta figura: Italiani pizza e mandolino? Mettersi a cantare davanti ad estranei è considerato da poveracci … a meno che ci si voglia esibire nel Karaoke!

La musica la si subisce in discoteca, quella scelta dal DJ, oppure la si scarica dalla rete, la si ascolta in solitudine, magari esclusivamente dagli auricolari, non condividendola con nessuno. Raramente musica operistica.

Allora la lirica sta per sparire?

No, grazie a Dio in tutto il mondo la si apprezza, in ogni stato d’Europa la musica operistica viene tenuta in grande considerazione. Ogni anno nascono nuovi concorsi per gli artisti, si costruiscono innovative sale da concerto, si organizzano festival e rassegne che hanno moltissima risonanza.

Superati gli ostacoli organizzativi e finanziari attuali, anche gli italiani, i padri della lirica, si metteranno al passo. Incominciando dall’istruzione scolastica.

10 LE DONNE NELLA LIRICA

LE DONNE NELL’OPERA – DONNE INNAMORATE E NON

pubblicato su Facebook dalla segretaria del Coro Lirico Verdi di Bolzano (2020)

Salve a tutti, sono Adriana Bia, abito a Bolzano e nella mia vita ho avuto tanti interessi diversi. Sono una ex maestra elementare di seconda lingua; mi piace molto imparare ed ancora di più insegnare o comunque trasmettere agli altri quello che ho imparato di nuovo e di vecchio.

Negli ultimi 17 anni sono stata molto attiva all’interno del Coro Lirico Giuseppe Verdi di Bolzano, in cui ho trovato tanti amici fraterni ed insegnanti bravissimi.

Sono solo una corista, ma la musica lirica mi ha appassionato da subito ed è di questo che intendo scrivere su Facebook: pillole di conoscenza allo scopo di interessare altre persone a questa meravigliosa branca della musica. Spero sarà gradito.

Le donne nella lirica

L’amore è quello che inebria la fantasia di qualsiasi giovanetta. L’innamoramento è il periodo più bello della vita di una donna, atteso ansiosamente, protetto e difeso con tutti i mezzi e dolcemente ricordato con nostalgia negli anni più tardi.

Che sia sacro o profano, l’amore è sempre stato l’argomento principale dei testi di tutta la musica, dalla più antica alla contemporanea. Nell’opera degli ultimi 3 secoli vi sono pagine stupende che riguardano le donne, viste con la grande sensibilità di chi si è dato la pena di osservarle e di comprenderle. Specialmente in Rossini, Verdi, Bellini e Puccini le donne sono un monumento di forza, sopportazione, comprensione e troppo spesso anche di sacrificio: sono espresse dagli autori con profonda conoscenza della loro psicologia e quindi con rispetto ed ammirazione.

Le eroine emergono per la loro forza d’animo e la fedeltà, in netto contrasto con le figure maschili, che perseguono quasi sempre il contrario: il loro piacere, il falso senso dell’onore, la ricerca a tutti i costi del potere e della ricchezza, anche calpestando la felicità e la libertà di sorelle e di figlie.

Le donne nell’opera – 1 – Rosina – da “Il barbiere di Siviglia” di Gioacchini Rossini

Ogni opera lirica ruota fondamentalmente attorno a figure femminili, figure delineate in base alla cultura del tempo: regine e grandi dame nel ‘600, donne razionali e decise nel ‘700, donne votate al sacrificio nel periodo romantico.

Le donne di Rossini sono sicure di sé, orgogliose di essere donne, orgogliose della propria furbizia ed intelligenza (o di essere italiane come in Un’Italiana in Algeri). Una tra tutte spicca per la sua sincera personalità di ragazza: Rosina ne  Il Barbiere di Siviglia.

Il tutore la tiene serrata in casa, con la proibizione di affacciarsi anche solo alla finestra; le conta perfino i fogli da lettera per controllare che non mandi biglietti all’esterno! L’intento del maturo dottore è di impossessarsi della dote di Rosina sposandola: non può rischiare che la pupilla conosca qualcun altro più giovane e più bello di lui!

Ma quando un giovanotto fa una serenata sotto al suo balcone, Rosina ha già pronto un piano d’azione per liberarsi dalla prigionia di quella casa.

In una famosissima aria descrive se stessa in modo mirabile: “La voce di quel giovane mi è entrata nel cuore e le parole d’amore l’hanno fatto palpitare. Ho deciso che sarà lui mio marito! Aguzzerò l’ingegno ed avrò quello che voglio. Io sono una ragazza obbediente, dolce, rispettosa, accetto di essere guidata da chi è più grande di me, come si conviene ad una fanciulla, ma.. Ma se mi toccano dov’è il mio debole sarò una vipera e cento trappole prima di cedere farò giocar”.

Rosina, malgrado gli ostacoli e le calunnie che si frapporranno tra lei e Lindoro, otterrà la propria libertà, mettendo in campo tutte le armi di cui è dotata l’intelligenza di una donna!

Ascolti:

Una voce poco fa – Cecilia Bartoli – https://youtu.be/mDyXqf0at_w

Le donne nell’opera – 2 – Abigaille – da “Nabucco” di Giuseppe Verdi

Altra potente personalità nell’opera lirica, superbamente sanguigna e volitiva, è quella di una fanciulla affamata d’amore, sempre al fianco del padre nelle campagne di invasione.

Abigaille, figlia del potente re Assiro Nabuccodonosor, lo ha accompagnato in tutte le sue battaglie vestita da guerriero. Intelligente ed astuta, è la prima che, con i suoi uomini riesce a penetrare nel tempio di Gerusalemme, dove la sorella è tenuta in ostaggio e dove si trova anche l’uomo di cui tutte e due le principesse sono innamorate: un ambasciatore ebreo, che naturalmente ha scelto la mite Fenena.

Il radicato dolore per il rifiuto di Ismaele aveva reso Abigaille dura ed ancor più attaccata al padre, di cui cercava disperatamente l’approvazione e l’affetto. La gelosia la corrodeva!Anch’io dischiuso un giorno ebbi alla gioia il core… tutto mi parlava d’amore… Chi mi restituisce l’incanto di quei giorni?”

Dopo la distruzione di Gerusalemme Nabucco decide di continuare la sua campagna di devastazione verso l’Egitto e rimanda in patria Abigaille con la moltitudine di schiavi ebrei.

Sarà Fenena la reggente sul trono di Babilonia! Il re era venuto a sapere che Abigaille non era figlia sua, ma progenie di schiavi e getta in faccia a quella, che fino ad allora aveva apprezzato come guerriera e sua erede, tutto il disprezzo del suo animo meschino. La ragazza ne esce distrutta!

I sacerdoti assiri apprendono con orrore che la principessina Fenena si è fatta ebrea ed intende liberare gli schiavi. L’unica che può evitare che questo avvenga, è la primogenita del re.

Spargono la notizia che Nabucco è morto ed offrono ad Abigaille la corona d’Assiria. In cambio pretendono lo sterminio degli ebrei, per timore che diffondano la loro religione nel regno… “Noi già sparso abbiamo fama, come il re cadesse in guerra…te regina il popol chiama, a salvar l’assiria terra.”

Abigaille realizza che con questo passo otterrà il pieno potere: sarà il suo riscatto e la rivalsa contro la sua famiglia ingrata. I primi a cadere saranno la sorella, Ismaele ed il popolo ebraico tutto.

 “Salgo già del trono aurato…” da quel trono insanguinato farà scendere la sua vendetta.

Nel momento dell’incoronazione riappare infuriato Nabucco e pretende che tutti si prostrino ai suoi piedi. “S’oda or me!… Babilonesi! Non son più re, son Dio!!!”

A queste parole blasfeme il fulmine divino si abbatte sul suo capo e lo rende ebete. Abigaille con freddezza raccoglie la corona e fa rinchiudere il padre.

In un momento di lucidità Nabucco riconosce la potenza del Dio d’Israele e chiede perdono. Miracolato, recupera le forze, fa abbattere la statua dell’idolo Belo e ferma l’eccidio. Il popolo osanna il grande re, il tiranno.

A Nabucco, l’assiro stranier, è assicurato il trono; a Fenena e Ismaele il lieto fine per diritto di nascita; ad Abigaille, l’ambiziosa vile schiava, che ha dato tutta se stessa nel bene e nel male, tocca la totale sconfitta.

La ragazza non vuole più vivere in questo mondo che premia l’ingiustizia, l’arroganza, chi si converte all’ultimo momento e chi non ha fatto niente per meritarselo. Non vuol essere burattina del potere. Preferisce togliersi di mezzo: si avvelena ed esce di scena chiedendo perdono a tutti.

Ascolti:

“Io t’amava…” https://youtu.be/2Leo4TOisIo   

 “Donna chi sei”   https://youtu.be/wBJgaofdqm4

“Anch’io dischiuso…Salgo al… “https://youtu.be/BIR57VkDF6c

Le donne nell’opera – 3 – Violetta – da “La Traviata” di Giuseppe Verdi

            Ci ha pensato la vita a togliere ogni ingenuità ed illusione a Violetta. Ragazza di bassissima estrazione, ha potuto risalire la scala sociale grazie alla sua grande grazia ed avvenenza. La miseria nella prima parte della sua vita e gli stravizi però hanno già minato profondamente la sua salute ed il rimpianto di non avere mai amato riemerge nell’incontrare Rodolfo, che oltre ad ammirare la sua bellezza, si preoccupa anche della sua salute e si dichiara pronto a restarle sempre accanto nel bene e nel male. Dimenticare tutte le sperienze passate? Fidarsi di Rodofo? Abbandonarsi alla gioia di amare d essere riamati? Cambiare vita? Pazzie! Meglio la sicurezza della vita agiata, dedicata al piacere proprio e degli altri. (E’ strano; Ah, forse è lui che l’anima; Follie!Follie!; Sempre libera degg’io)

In Rodolfo emergono due aspetti della sua personalità: premuroso, spontaneo, ingenuo, si crogiola nella tranquillo tram tram di una vita agiata e resa perfetta dall’amore incondizionato di una bella donna. Nel momento cruciale in cui si crede abbandonato, riemerge la sua natura immatura di ragazzo viziato; non avverte i messaggi accorati che Violetta gli lancia “Amami Alfredo”, … ma la prima reazione istintiva è quella di difendere il proprio orgoglio e mostrare agli altri di saper vendicarsi del tradimento di chi ha tanto amato ed ancora ama; per poi accorgersi di aver fatto una figura infame davanti ai suoi presunti amici. La umiliazione di Violetta si ritorce contro di lui.

            L’illusione di una normale vita a due è svanito in brevissimo tempo. Prendendo atto dei profondi segni della malattia sul suo viso, Violetta rimpiange amaramente i sogni del passato e si prepara ad una morte in solitudine. (Addio del passato)

Le donne nell’opera – 4 – Amneris – da “Nabucco” di Giuseppe Verdi

Amneris, figlia dei Faraone ha tutto dalla vita, ma ora spende tutta se stessa nell’attesa del futuro sposo, l’uomo di cui è innamorata. Schiave adoranti che la circondano e lusingano, si uniscono alla sua trepidante attesa, intessendo danze ed inni di gloria al condottiero vincitore. Le rendono meno pesante l’attesa spasmodica

La donna innamorata invece quasi non ascolta, tesa com’è al momento dell’incontro: Deh vieni, vieni anor mio, m’inebria a chi il cuor. Ascolto:

(Chi mai tra gl’inni e i plausi – Aida – G.Verdi)https://youtu.be/9hrU64OgZIg  

Ma Radames vede solo la schiava Etiope Aida, a lei ha donato il suo cuore e Amneris lo sa.

Pur disposta a tutto pur di tenerlo legato a sé, non riesce però ad evitargli la morte per tradimento, gettandola in un abisso di impotente terrore.

Le donne nell’opera – 5 – Mimì – da “La Boheme” di Giacomo Puccini

            Anche Mimì conosce molto bene il mondo e la psicologia dei giovanotti. Questo Rodolfo, con cui stasera parla per la prima volta, le piace molto. Quindi manda segnali che gli siano graditi.  Lui si è presentato vantando il proprio spirito artistico e quindi lei lo ammalia con gli stessi argomenti. “Anch’io amo la poesia, tutto ciò che dona una sottile malinconia (non sono pericolosa), lavoro in casa e fuori (quindi mi mantengo, non preoccuparti, e non ti sto sempre fra i piedi), vivo sola in una stanza di questa stessa vostra soffitta (sono povera e senza legami ) e mi accontento delle poche cose gratuite della vita, come il primo sole, la pianta di rose nel vaso (ho animo sensibile)”.

E quando lui sarà distratto dal richiamo degli amici ed in procinto di accomiatarsi, sarà Mimì a trattenere il suo interesse, proponendo di accompagnarlo al caffè. Tessere sottili tenaci trame…

(Mi chiamano Mimì)

Le donne nell’opera – 6 – Musetta – da “La Boheme” di Giacomo Puccini

            Musetta ha la stessa età ed estrazione sociale di Mimì, ma da tempo ha capito che il suo patrimonio è la bellezza. Marcello di cui è innamorata, è geloso e possessivo, ma troppo povero per provvedere a lei. Nei lunghi periodi i cui i litigi li tengono separati, lei deve darsi da fare ad ammaliare vecchi ricchi che la mantengano.

La sera di Natale, in piazza, Musetta incontra il suo Amore, che fa finta di non vederla e quindi, piccata, lo sfida per farlo reagire, lo punisce creando una scena di seduzione e furbizia.

“Quando passo per la strada”, canta, “tutti si fermano a guardarmi, ricercano le mie bellezze con bramosia e questo ammirazione mi fa felice”.

Questa sua creativa sfrontatezza non offusca però la sua grande bontà … Sarà lei a soccorrere l’amica malata, a portarla da chi ancora la ama, ed accontentarla sul letto di morte con un dono ormai inutile.  (Quando m’en vo)

Le donne nell’opera – 7 – Lauretta – da “Gianni Schicchi” di Giacomo Puccini

            Lauretta è l’unica che può convincere il furbo padre, a dare una mano agli odiati Donati a riprendersi l’eredità sfumata.

Lei non capisce esattamente quello che succede: sa solo che non potrà sposare il suo Rinuccio, se il ragazzetto non potrà liberarsi economicamente dalla famiglia.

Figlia adorata di uno scaltro contadino arricchito, è cresciuta nella bambagia da brava fanciulla ingenua e tale deve restare. Anche in questa occasione viene allontanata dal padre: l’imbroglio che lui sta perpetrando, non la deve toccare! Benchè Lauretta abbia 27 anni, si esprime come una ragazzina, qual’è in effetti rimasta, “Papino caro, se tu non aiuti Rinuccio a diventare ricco, io non potrò sposarmi! Ho sempre sognato di andare a comparare l’anello nunziale a Ponte Vecchio e se non potrò andarci per l’acquisto, ci andrò uguarmente per buttarmi nell’Arno”.

Tipico ricatto affettivo di persona immatura. (O mio babbino caro)     

Le donne nell’opera – 8 – Ciop Cio San – da “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini

            Altra giovanissima donna abbandonata, Cio Cio San si rifiuta caparbiamente di accettare il dato di fatto. Vuol convincere l’amica e se stessa, che il marito, dopo 3 anni di assenza, ritornerà. “Un giorno vedremo arrivare in porto la nave bianca, e lui salirà la collina chiamandomi con dolci nomi. Ed io mi nasconderò, un po’ per scherzo ed un po’ per non morire (di gioia o di disinganno?). (Un bel dì vedremo).

La dolce bambina di 15 anni è stata comperata dall’americano vagabondo, il sig. Pinkerton, con un contratto con scadenza di 90 giorni. La ragazzina era affascinante e suscitava la sua passione. Se in Giappone ci sono queste usanze, perchè l’uomo non dovrebbe approfittarne?

Non si tratta solo di illusione, di ingenuità della piccola “farfalla”. Prendere atto della realtà vorrebbe dire tornare a mantenersi da sola. Aveva fatto la geiscia, per prendersi cura della madre rimasta vedova. Ma ora, senza denaro, ripudiata dalla famiglia, dimenticata dal marito, con un bambini di 3 anni di sangue misto, l’unico posto che le rimane è la strada. Come può accettare l’oscuro futuro che si profila per sé ed il figlioletto!

            A sottolineare l’ultima, inutile, lunga, tragica attesa notturna, Puccini inserisce un dolcissimo canto a bocca chiusa, quasi una ninna nanna. Ogni parola sarebbe stata superflua. (Coro a bocca chiusa).

Le donne nell’opera – 9 – Norma – Da “Norma” di Vincenzo Bellini

            Norma è una sacerdotessa di grande potere, in un antico mondo, in cui i Romani impongono  legge e religione, a chi è sempre stato guidato dai Druidi.

La ribellione serpeggia e dovrà essere la sacerdotessa a decidere il momento dell’inizio delle ostilità: Norma, donna straziata tra il dovere nei confronti del proprio popolo e l’amore per un generale “nemico”, da cui ha avuto anche 2 figli e che la vuole abbandonare per un’altra.

Nella cerimonia notturna nella foresta, invocando l’argentea Luna, tutta l’atmosfera solenne del rito, maschera il serpeggiante tormento dell’anima di Norma. (Casta Diva)

            Dopo il momento di gelosia e disperazione, Norma supera il suo dolore, mettendo in guardia la giovanissima amica sulla natura  infida dell’amante. Non vuole che lei soffra come sta soffrendo lei. (Si, fino all’ore estreme)

Le donne nell’opera – 10 – Lucia – da “Lucia di Lammermoor” di Gaetano Doniozetti

Gli uomini, sobillati o no, sono sempre pronti a credere nell’infedeltà delle loro amate e, feriti nell’orgoglio, sanno essere crudeli e violenti.

Le donne, ingannate, costrette ad accettare destini non voluti, sono spesso pronte all’estremo sacrificio di se stesse.

Lucia è costretta dal fratello a sposare un potente nobile, per acquisire a sua volta ricchezze e potere. Ossessionata dalla promessa di fedeltà data ad Edgardo, la donna impazzisce. Dapprima uccide lo sposo la notte di nozze e poi si toglie la vita.

Acuti; note lunghe; falsa calma nel ricordo; gorgheggi vaneggianti

(Il dolce suono di sua voce  e Spargi l’amaro pianto [Maria Callas] – Lucia di Lammermoor – Gaetano Donizetti)

Le donne nell’opera – 11 – Azucena – Da “Il Trovatore” di Giuseppe Verdi

Azucena non è una donna innamorata, ma da ragazzina le è stata adossata una responsabilità enorme, che le distrugge la vita e la mente. La madre, una zingara accusata di avere ucciso il figlio di un conte, nel momento in cui stava per essere arsa al rogo le ha strappato il giuramento che l’avrebbe vendicata.  Incubi ricorrenti la fanno smaniare e spaventano gli altri gitani: quelle fiamme che hanno distrutto la madre, lei non le potrà mai dimenticare. (Stride la vampa)

Le donne nell’opera – 12 – Lady Macbeth – Da “Macbeth” di Giuseppe Verdi

Suo marito è un grande generale, ma non riesce a prendere al decisione finale, quella che gli serve per diventare re. Dovrà quindi indirizzarlo lei, spingerlo all’azione ed anche finire il lavoro. Lui è debole, lei no. A costo di chiamare in aiuto tutte le forze infernali. (Or tutti sorgete ministri infernali)

La strada più corta è sempre la migliore; perchè aspettare per prendere il potere? Meglio uccidere subito l’attuale re e lady Macbeth diverrà regina. Ma quel sangue lei non riesce più a toglierselo dalla mente, la ossessiona fino a portarla alla pazzia ed al suicidio.

Le donne nell’opera – 13 – Elenora – da “La Forza del Destino – di Giuseppe Verdi

Donna debole, combattuta tra l’amore di un uomo, che il padre razzista e non reputa alla sua altezza, e l’amore per quello stesso padre – padrone.

Fervente cristiana, bigotta, insicura fino alla fine sacrificio, con sensi di colpa incarniti come una malattia, è la tragica protagonista  in questo libretto spagnolo, che ha tutte le caratteristiche della letteratura e del potere cattolico del ‘600.

Quando ogni speranza è perduta, l’uomo cerca l’aiuto divino. (Madre, pietosa Vergine)

Da molto tempo Eleonora sta fuggendo la vendetta di suo fratello, che vuole ucciderla, ritenendola disobbediente e responsabile della morte del padre.

Non le resta più nulla. Reietta ed in fuga, chiede anonima accoglienza in una comunità di clausura.

Sarà qui che Eleonora ritroverà il suo amore ritenuto morto e sarà qui che ambedue troveranno la morte per mano del fratello, ossessionato dall’idea di ripulire l’onore della sua famiglia L’orgoglio maschile non ammette pietà.

Le donne nell’opera – 14 – Tosca – da “Tosca” di Giacomo Puccini

Tosca, nel momento della paura, si rivolge alla Vergine, a cui è grandemente devota, ma con disinganno. (Vissi d’Arte).

Donna libera e ricca, famosa cantante, caritatevole con i poveri e prodiga di doni alle chiese, ora deve cedere alle brame di un potente, efferato funzionario, che sta torturando il suo uomo?

E’ in questo modo, che la Madre Santa la ricompensa?

Dovrà pensarci da sola a difendersi, uccidendo il perfido Scarpia e pagando questo gesto col suicidio. Meglio togliersi la vita, che cadere nelle mani degli aguzzini!

Le donne nell’opera – 15 – Carmen – da “Carmen” di Georges Bizet

Altra donna decisa, estremamente sicura di sé e della propria avvenenza, utilizza la seduzione per ottenere quello che desidera. Gitana libera, pretende la dedizione assoluta dell’amante, a costo di distruggerlo. (Habanera)

Opera “Carmen”: clichè francese sulla vita dei gitani, tenuti lontano, ufficialmente disprezzati, ma intimamente invidiati per il modo libero e disinibito di vivere una vita piena, alla giornata, accettando il destino quale che sarà. 

Le donne nell’opera – 16 – “Manon” – da “Manon Lescaut” di Giacomo Puccini

Giovane, falsa-ingenua, ma francese fino all’osso, Manon non si fa molti scrupoli. Accetta di buon grado tutti i privilegi che la sua avvenenza le fa ottenere, senza porsi problemi di pudore, rispettabilità o fedeltà.

Si è liberata dal controllo del padre ed è caduta sotto quello, molto più piacevole, del fratello.

La sua bellezza viene bramata da vecchi danarosi: una vita nel lusso è preferibile a quella in una povera capanna al fianco dell’amato.

Non ha sensi di colpa per averlo abbandonato. Preferisce giacere in un bel letto morbido al  fianco di un vecchio… anche se talvolta rimpiange le carezze di un giovane amante. (In quelle trine morbide).

Le donne nell’opera – 17 – le streghe – personaggi da “Macbeth” di Giuseppe Verdi

Donne completamente fuori dal controllo degli uomini sono le streghe. Orgogliose delle proprie capacità, delle ancestrali conoscenze, dei propri poteri, le sorelle vagabonde si nascondono nei boschi, a tessere pratiche magiche, condividere divinazioni, preparare pozioni magiche e tramare vendette su chi le ha trattate con disprezzo.

La società le allontana, ma la gente le ricerca quando ha bisogno della loro sapienza. Le odia, perchè ne ha paura: la paura crea crudeltà, per cui meglio nascondersi agli occhi degli ignoranti. (Cori di streghe)

Nella presentazione della prima rappresentazione dell’opera “Macbeth”, l’impresario del teatro dovette preventivamente avvisare per iscritto gli spettatori, che le scene delle streghe erano pura invenzione, finzione, per cui non si doveva avere paura ed occorreva avere particolare cura ad avvisare le dame sensibili, affinché non svenissero in sala.

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